Lo schema dei colori e la luce di un’immagine diventano i protagonisti del tuo dipinto, gli artefici principali delle sensazioni. Questo approccio è basato su un principio fondamentale: la profonda differenza tra copiare e dipingere. Dipingere non è più riprodurre così come appare il soggetto, ma estrarre quello che ci serve da esso.
Ti meraviglierai di constatare che non ricercherai più la riproduzione perfetta, fotografica degli oggetti o dei paesaggi, anzi: qualsiasi soggetto costituirà una nuova scusa per dipingere e ricreare particolari effetti di colore e luce.
Quando dipingo penso soprattutto in termini di luce e colore.
Anzi, prima di prendere in mano il pennello decido che sensazione voglio trasmettere e di conseguenza quali luci e colori utilizzare per esprimerla al meglio. A volte gli oggetti diventano così collegamenti e solo “scuse” per dipingere “sensazioni”. Il quadro conserva il realismo, cioè la descrizione di soggetti riconoscibili e convincenti, ma essi vengono “usati” per trasmettere sensazioni.
Spero di essere riuscito a spostare la tua attenzione sul fatto che dipingere in maniera realistica non significa riprodurre meccanicamente un soggetto ma trasformarlo in un elemento in grado di generare emozioni.
Pensare in questo modo determina dei riflessi tangibili su come si dipinge: la tecnica diventa non solo “accademica”, fredda, ma piuttosto libera all’interno di principi generali. Questo significa che le regole delimitano il campo, aiutano ad avere punti di riferimento. Ma sulla base di esse comincia la ricerca personale, “il gioco”.
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