Attrezzatura per dipingere e studio di pittura: curare l’ambiente in cui si lavora è efficace sul piano psicologico, l’ordine dei materiali e degli attrezzi ha riflessi sulla concentrazione e, quindi, sul dipinto.
Ecco alcuni accorgimenti per creare un buono studio di cui ho sperimentato l’utilità:
dividere gli spazi dello studio in zone in base
alla loro funzione:
– “zona pittura”, dove sistemare il cavalletto e, se si dipinge seduti, una sedia con ruote (io in realtà preferisco dipingere in piedi).
Verifica di avere sufficiente spazio a disposizione per muoverti liberamente, soprattutto per distanziarti un paio di metri dal quadro per guardare e riconsiderarlo in corso d’opera;
– “zona tavolino”, accanto al cavalletto, con un ripiano su cui appoggiare colori, mescolanze e medium. Deve essere ad un braccio di distanza dal cavalletto per poter prendere agevolmente quello di cui hai bisogno (per esempio tubetti di colore, medium);
– zona “dei soggetti”, un tavolo con sopra la scatola del chiaroscuro in cui posizionare i soggetti da dipingere;
– “zona lavandino” dove avere l’occorrente per pulire i pennelli, e tenere guanti di gomma e sapone;
– “zona asciugatura quadri”, in cui riporre i quadri con il fondo ancora bagnato o la vernice non ancora asciutta;
– “zona materiali”, per avere concentrati in un unico spazio tutti gli altri oggetti, per esempio i block notes, le matite e gomme, solventi e vernici;
– “zona deposito quadri”, dove riporre i quadri terminati.
Utilizzo la mano destra per dipingere, quindi quando sono nella zona pittura trovo: alla mia destra i soggetti nella scatola del chiaroscuro, alla mia sinistra la zona tavolino, e in due aree dedicate il lavandino e la zona asciugatura.
In qualsiasi modo tu decida di organizzare il tuo studio, ti consiglio di:
– tenere i pennelli in verticale in bicchieri o vasi e suddividerli in funzione della loro utilità e della frequenza con cui li utilizzi almeno in due contenitori. A me aiuta tenere separati i pennelli che uso spesso da quelli che uso raramente o solo per effetti speciali;
-avere un faretto con una luce neutra posto sopra il cavalletto per illuminare la tela. Coprilo con un sacchetto di plastica bianca, così ammorbidisce la luce ed evita effetti di riverbero sul quadro;
-appendere sul muro con del nastro adesivo di carta (quello facilmente rimovibile) dei fogli relativi ai tuoi studi o appunti del quadro che stai realizzando.
Faccio in questo modo per non dimenticare dei particolari sui quali ho riflettuto o per avere ben visibili dei riferimenti a punti specifici.
Per esempio: se ho pensato al colore da utilizzare, faccio un breve studio e lo appendo di fronte al cavalletto. Oppure faccio riferimento alla ruota dei colori (di cui parlo più avanti) per trovare la strada più veloce ed efficace per mescolare uno specifico colore;
-utilizzare una superficie di vetro come tavolozza, per disporre e mescolare i colori. E’ facilmente pulibile anche con la spatola.
Sotto di essa ho messo un foglio di carta color terra Siena che permette di valutare meglio i colori chiari
Questi concetti sono spiegati approfonditamente nel mio libro.
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