Stendere poche, deliberate e convinte pennellate.
Sapere prima come fare è fondamentale. Ciò non vuol dire prevedere e essere sicuri di tutto, ma avere un’idea generale che ci guida. Bisogna cercare un equilibrio tra un’idea “su dove vogliamo andare” e i benefici dell’improvvisazione e della spontaneità.
L’effetto di diversi tipi di pennellate può essere ottenuto in base a diversi elementi:
velocità: pennellate più veloci esprimono un maggior dinamismo e senso di movimento;
pressione: pennellate effettuate con più forza tendono a creare dei contorni più netti, dei colori più decisi e a coprire maggiormente la superficie sottostante;
diluite: pennellate più diluite tendono a far intravedere la pittura sottostante, creando effetti di colore non ottenibili in altro modo;
corpose: pennellate più corpose, che contengano maggior quantità di olio danno rilievo alla superficie e fanno emergere i soggetti; nelle zone di luce utilizzare più olio contribuisce notevolmente a rendere la superficie tridimensionale, in contrasto a zone di ombra dove la quantità di olio è minore e più trasparente;
direzione: la direzione delle pennellate è fondamentale: pennellate che seguono la forma dei soggetti li rendono più tridimensionali (ad esempio in un vaso pennellate orizzontali che seguono la sua forma), pennellate che non seguono la forma dei soggetti li rendono più “solidi”. E’ sempre bene avere una certa varietà nelle pennellate, alternandone la direzione, altrimenti il quadro potrebbe risultare noioso.
Questi concetti sono spiegati approfonditamente nel mio libro.
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