Gli ultimi tocchi possono fare la differenza. I cosiddetti “tocchi finali di un dipinto”.
E’ sempre più importante l’intonazione generale del dipinto, come lo si è costruito, l’idea che c’è dietro, piuttosto che qualche dettaglio. Quando qualcosa non funziona in un quadro non è mai nei dettagli ma nell’insieme generale di esso.
Un quadro con una forte composizione, un’idea coinvolgente e schema di colori intensi sarà superiore ad uno con dei dettagli curatissimi ma senza un’idea di fondo, un concetto forte. E’ il caso di quei quadri simili ad una foto, ugualmente illuminati e dove ciascun elemento è trattato allo stesso modo, senza gerarchie, con uno sfavillio di colori.
I tocchi finali, secondo l’approccio che adotto, servono a rafforzare le idee che già abbiamo comunicato. Renderle ancora più potenti. Quindi se abbiamo un punto di attenzione, focale, per esempio una tazza bianca, renderla più bianca, ripassandone il colore, oppure creando un alone bianco intorno i suoi contorni per creare un effetto di aurea, di bagliore ancora più forte.
Oppure, se abbiamo uno sfondo misterioso, può essere utile renderlo ancora più trasparente e profondo, velandolo ancora una volta ancora con un colore trasparente, per esempio un cadmio. In questo modo lo sfondo diventerà ancora più ricco.
O se abbiamo una arancia, rendere la parte in ombra più scura, enfatizzando alcuni piccoli punti dove essa è più lontana dalla luce, rendendola più tonda, aumentando l’effetto della terza dimensione.
Una nozione importante che ho appreso è quella per cui è utile trovare dei punti dove usare del colore puro in corrispondenza delle zone dove la luce e l’ombra si incontrano: questo ha un effetto meraviglioso nel rendere la zona di luce ancora più intesa e colorata.
Se vuoi approfondire questi principi e studiare pittura ad olio, puoi seguire gratuitamente il corso in piena autonomia, o se lo desideri, prendere lezioni private per migliorare tramite critiche e suggerimenti personalizzati.